Di Cristo di Maometto e di Abramo

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Prosegue il mio cammino attraverso le comunità spirituali che compongono e influiscono sulla nostra società, fornendo a molte persone modelli comportamentali, una scala di valori, una meta tali da orientare il cammino di un uomo attraverso una vita, spesso insidiosa ma il cui destino prevede un aldilà prevalentemente fatto di benessere psicofisico.

Questa volta é venuto a trovarmi il rabbino Nahmiel Ahronee. Ebreo, israeliano e residente ad Ancona.

E cosi anche con lui ho intrapreso quel viaggio fatto di storia personale attraverso esempi di vita, malattia, fine vita, sofferenza ed accanimento terapeutico, osservando il tutto attraverso gli occhi questa volta dell’ebraismo.

Spostandomi poi sul terreno del rapporto tra religione e guerra, ho cercato di capire se vi erano delle divergenze rilevanti.

Il colloquio si é svolto in un clima disteso e partecipato.

Gli incontri avevano il solo scopo di comprendere le diverse posizioni in un rapporto di accettazione incondizionata e non si é prestato il fianco ad un contraddittorio empirico razionale.

Quello che ho percepito in tutte e tre le religioni é una matrice pressoché identica e comune nel rapporto uomo e una prospettiva che possa in qualche modo giustificare una vita comunque difficile ma la cui fine, comunque inquietante, trova una risposta nella prospettiva di un aldilà comunque sereno e gioioso.

Già, ma come fare per raggiungerlo?

Con la guida di un Dio sempre presente e raggiungibile attraverso la preghiera facilitata da un prete, un imam o un rabbino.

Poi in mezzo a questo si pone l’uomo con tutte le sue caratteristiche anche meno nobili che nel tempo ha plasmato queste religioni strumentalizzandole anche come strumento di potere e dominio sull’uomo fino all’assurdo di doverla difendere dall’insidia di altri Dio giustificando motivando e benedendo atti di violenza o di guerra. Creando ed alimentando episodi di discriminazione ed intolleranza.

Credo che la Pace sulla terra possa essere facilitata dalla conoscenza delle diverse religioni, riconoscendone la funzione sociale, ponendole tutte sullo stesso livello e garantendo il carattere dominante della LAICITÀ dello Stato.

Max

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